Il termine “vino biodinamico” si riferisce a un tipo di vino prodotto attraverso metodi agricoli biodinamici. Molti potrebbero pensare che sia solo una moda passeggera, mentre altri lo considerano una vera “certificazione di qualità” che si sposa perfettamente con la natura. Ma qual è la verità dietro tutto ciò?
Con il termine “vino biodinamico” si intende il vino ottenuto da agricolture biodinamiche. Molti pensano si tratti di una semplice moda, altri, invece vedono nel biodinamico una “certificazione di qualità” in totale simbiosi con la natura. Ma quanto c’è di vero?
La filosofia alla base dell’agricoltura biodinamica
Per comprendere appieno il significato del vino biodinamico, è importante iniziare con una spiegazione dell’agricoltura biodinamica, che include la produzione del vino, e la sua filosofia. Nell’agricoltura biodinamica, si utilizzano esclusivamente prodotti biodinamici, composti da materie naturali e biologiche, che favoriscono la crescita delle piante e preservano le loro caratteristiche naturali. Ad esempio, ci sono preparati biodinamici che stimolano la crescita dell’humus o migliorano gli effetti del sole e del calore.
La filosofia alla base del “movimento biodinamico” si basa sulla convinzione che tutti i processi biologici di germogliazione, crescita e maturazione siano strettamente correlati alla natura. Di conseguenza, tutti i prodotti utilizzati per la cura e la lavorazione della terra devono essere esclusivamente di origine naturale. Questo approccio mira a preservare al meglio le proprietà del terreno e dei prodotti che vi crescono.
Questa ideologia è applicata anche ai vitigni, che vengono curati esclusivamente con prodotti naturali per promuovere uno stato di salute e di equilibrio.
Per fare un confronto tra la cultura biodinamica e quella industriale, possiamo dire che:
- la cultura industriale utilizza antiparassitari, pesticidi e antibiotici per preservare la qualità e la salute del terreno.
- la cultura biodinamica, al contrario, cerca di ripristinare lo stato di salute della pianta, stimolando reazioni naturali (ad esempio, con l’uso di prodotti a base di humus come menzionato in precedenza).
Tutta questa cultura è giunta a noi grazie agli studi di Rudolf Steiner, un austriaco fondatore dell’antroposofia, una medicina alternativa.
I principi della biodinamica applicati alla viticultura
Ora che conosciamo i principi della cultura biodinamica, vediamo come applicarli ai concetti classici della viticoltura in modo semplice e chiaro.
I principi della biodinamica sono:
- Mantenere la fertilità della terra, stimolando le materie nutrienti già presenti.
- Rendere le piante sane, in modo che possano resistere alle malattie e ai parassiti senza l’uso di composti chimici.
- Produrre alimenti di alta qualità, che nutrano l’organismo correttamente e preservino l’equilibrio naturale.
Nel settore della viticoltura biodinamica, possiamo applicare questi principi attraverso diverse operazioni:
- Ricreare l’humus nel terreno in cui crescono le radici delle piante di vite.
- Utilizzare il “cornosilice” (preparato 501), uno spray che concentra e potenzia le forze luminose proprie della silice e regola la maturazione dei frutti.
- Utilizzare il “cornoletame” (preparato 500), un preparato fondamentale nell’agricoltura biodinamica, che stimola e armonizza i processi di formazione dell’humus.
Le regole per un vino biodinamico
Attualmente, non esistono linee guida ufficiali a livello europeo che definiscano in modo preciso cosa sia un vino biodinamico e come debba essere prodotto. Tuttavia, alcune organizzazioni e associazioni hanno formulato delle regole, spesso rigide, per la produzione di vini biodinamici.
Un esempio è la “Carta di Qualità” dell’associazione “La Renaissance d’Appellatio”, nata in Francia nel 2008 ma presente anche in Italia. Questa carta impone alcune restrizioni per la produzione di vino biodinamico, vietando l’uso di additivi aromatici, enzimi, batteri e zuccheri, e proibendo pratiche come l’acidificazione e la chiarificazione.
Il vino biodinamico: cosa lo rende unico?
Produciendo un vino seguendo i principi biodinamici, otterremo un vino con caratteristiche diverse rispetto alla sua controparte tradizionale. Ad esempio, le uve avranno un livello di maturazione variabile, influenzato dalla mineralità del terreno, dal clima e dall’annata. Ciò si traduce in sapori differenti e una complessità di aromi e zuccheri unica. In termini biodinamici, queste uve avranno una maggiore valenza energetica, poiché non sono semplicemente il risultato di una composizione chimica.
Un altro aspetto distintivo riguarda la fermentazione del vino, che avviene senza l’aggiunta di lieviti esterni, ma solo attraverso l’utilizzo dei lieviti naturalmente presenti nelle uve provenienti dalle vigne. Per l’imbottigliamento e il travaso, viene seguito il tradizionale calendario lunare, che è spesso utilizzato anche nella produzione “industriale”.
In sintesi, produrre vino biodinamico comporta l’ottenimento di un prodotto unico e in armonia con il territorio, in cui le caratteristiche delle uve e il processo di fermentazione seguono principi naturali, valorizzando la biodiversità e la complessità degli aromi.
Biodinamico: è sinonimo di qualità per i vini?
La risposta è: non necessariamente! I vini biodinamici non sono automaticamente migliori dei vini industriali o tradizionali, anche se la loro produzione è completamente naturale.
È vero che ci sono molti ottimi vini biodinamici nel mondo, ma questo non è sufficiente a garantire la qualità di tutti i vini biodinamici. La vera qualità di un vino biodinamico dipende principalmente dal lavoro eccellente svolto dal produttore nei vigneti, seguito con attenzione, cura e precisione, fino a elementi non completamente controllabili, come il terroir.
Oggi, con l’enorme varietà di vini italiani e internazionali, gli intenditori di vino non cercano solo la moda, ma soprattutto la qualità di un vino, la sua storia e i suoi sapori e profumi distintivi. Ecco ciò che cerchiamo di esprimere con i nostri vini abruzzesi: la narrazione di una terra che amiamo profondamente, l’Abruzzo.
Quali sono le caratteristiche di un vino biodinamico?
È difficile sintetizzare in poche parole le caratteristiche di un vino biodinamico, poiché possono variare notevolmente da un vino all’altro. Tuttavia, in generale, un vino prodotto con la cultura biodinamica può essere caratterizzato da:
- beverino.
- i profumi intensi e primari, soprattutto di frutta. Questo è dovuto alla notevole forza della pianta nella fotosintesi, che porta alla produzione di una vasta gamma di aromi.
- prodotto in piccole quantità.
Vino biodinamico in breve: conclusioni
In conclusione, il vino biodinamico è molto più di una semplice moda. È un approccio agricolo che riflette una filosofia di rispetto per la natura e che coinvolge metodi di coltivazione più olistici. Il vino biodinamico è ottenuto coltivando le uve attraverso il metodo dell’agricoltura biodinamica. Questo tipo di coltivazione si concentra sulla preservazione della naturalezza del terreno e dei suoi prodotti, adottando metodi di lavoro tradizionali, che possono risalire a molti anni fa. In pratica, si abbandonano trattori, preparati chimici, pesticidi e fertilizzanti, in favore di un vero e proprio ritorno alle origini agricole.