Negli articoli precedenti sui vini invecchiati, abbiamo consigliato di permettere al vino di respirare, specialmente quando viene tenuto chiuso per lunghi periodi. Ma cosa significa esattamente ossigenare il vino e perché è importante farlo? In questo articolo, esploreremo insieme il significato di ossigenazione del vino, quando è opportuno effettuare questa pratica e, soprattutto, perché sia così significativa.
Cosa significa ossigenare il vino e perchè farlo
È probabile che vi sia stato suggerito di aprire una bottiglia di vino prima di consumarla, anziché farlo proprio al momento del suo consumo. Questo consiglio è comune, specialmente durante pranzi o cene tra appassionati di vino, e serve a permettere al vino di “ossigenare”.
Ossigenare il vino significa aprire la bottiglia e lasciarla a contatto con l’aria per un certo periodo di tempo. Questa pratica viene adottata perché l’ossigeno, quando entra in contatto con il vino, ne esalta i sapori e gli aromi, soprattutto per i vini invecchiati che sono stati chiusi per un lungo periodo di tempo.
L’ossigeno svolge un ruolo importante in diversi momenti della produzione del vino:
- Durante la fase di invecchiamento, quando viene rimosso dalla bottiglia o dalla botte di legno. In questo caso, l’ossigeno viene utilizzato per “addormentare” il vino e amplificarne i sapori e gli odori.
2. Quando il vino viene nuovamente esposto all’ossigeno per evitare l’acidificazione.
3. Quando si apre una bottiglia per “risvegliare” i suoi sapori e i suoi odori.
Come avviene l’ossigenazione
L’ossigenazione del vino di solito avviene semplicemente aprendo la bottiglia e lasciandola aperta per un po’ di tempo. Tuttavia, in alcuni casi, si preferisce far riposare il vino all’interno di un decanter, un contenitore appositamente progettato per favorire l’ossigenazione del vino grazie alla sua forma particolare. Oltre a questo vantaggio, il decanter offre anche la comodità di versare facilmente il vino all’interno di un bicchiere.
Ossigenazione attraverso il bicchiere
In alcune occasioni meno comuni, l’ossigenazione del vino può avvenire direttamente nel bicchiere, ad esempio quando ci si accorge che il vino non è stato adeguatamente ossigenato nel decanter o nella bottiglia per il tempo necessario. Questa pratica potrebbe risultare familiare poiché l’avrete probabilmente vista in film, serie televisive, enoteche o ristoranti. Infatti, anche se il semplice atto di “stare nel bicchiere” permette il passaggio di ossigeno, spesso si fa ruotare il vino all’interno del bicchiere per favorire un maggiore contatto con l’ossigeno e per mescolare il vino stesso. In questo modo, la parte non ossigenata si sposta in superficie, mentre quella già ossigenata si trova sul fondo. Questo processo favorisce l’evoluzione delle caratteristiche organolettiche, consentendo al vino di raggiungere il massimo delle sue potenzialità aromatiche.
Altre metodologie per ossigenare il vino
Se non avete a disposizione un decanter e desiderate comunque ossigenare il vino senza dover lasciare la bottiglia aperta, non c’è motivo di preoccuparsi. Esiste un’alternativa semplice: una caraffa di vetro comune. Anche se non ha la forma specifica di un decanter, la caraffa è comunque in grado di separare i residui solidi e consentire l’ossigenazione del vino. Quindi, anche con una caraffa standard, potrete ottenere i benefici dell’ossigenazione senza dover rinunciare a questo importante passaggio.
Per quanto tempo ossigenare il vino?
Ma quanto tempo è necessario per ossigenare il vino? La risposta dipende molto dal tipo di vino e dal tempo che ha trascorso sigillato durante l’invecchiamento. In realtà, i vini già maturi e pronti da bere potrebbero non richiedere un’ossigenazione specifica. Tuttavia, per i vini rossi maturi, si consiglia generalmente di lasciarli ossigenare per circa 30 minuti. I vini che hanno subito un invecchiamento più lungo potrebbero richiedere anche diverse ore di ossigenazione. Ad esempio, un vino invecchiato per oltre 10 anni potrebbe beneficiare di almeno 3 ore di ossigenazione. Tuttavia, è sempre consigliabile fare delle prove personali e degustare il vino a intervalli di tempo per trovare il punto di ossigenazione ottimale per il proprio gusto.