Come ogni lunedì, il nostro consueto appuntamento con la rubrica “Magia d’Abruzzo”. La meravigliosa natura abruzzese regala mille facce e custodisce un paesaggio che sembra quasi extraterrestre, dove maestose erosioni del terreno formano un vero e proprio Grand Canyon. Oggi andremo alla scoperta di un posto magico, la Riserva naturale dei Calanchi di Atri.
Ci troviamo in provincia di Teramo e questo è un luogo segnato dall’attività di erosione del terreno causato dalle acque sulle rocce argillose. Dei veri e propri anfiteatri naturali modificati dalla forza delle acque, che ha creato queste forme uniche, le più affascinanti del territorio collinare adriatico. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, il processo di erosione continua, e il Calanco continua a crescere.
Riserva naturale dei Calanchi di Atri Oasi WWF
A conferma preventiva che qui ci troviamo in una delle bellezze naturalistiche dell’Abruzzo troviamo il riconoscimento del WWF, che ha reso questo luogo una sua Oasi. L’area dei Calanchi è molto estesa, circa 600 ettari, formati da laghetti, fiumi, boschi e campi abitati da tantissimi e diversi animali. Esplorando questa Riserva e alzando gli occhi, potrai imbatterti in alcuni bellissimi rapaci, come il falco o la poiana, o incontrare volpi, caprioli, tassi e barbagianni.
Nel 1979, i Calanchi sono stati dichiarati biotopo di rilevante interesse vegetazionale, dalla Società Botanica Italiana.Nonostante la presenza dei calanchi possa far pensare ad un ambiente difficile per la vita delle piante, la Riserva ospita numerose specie.
Alcune aree boschive sono localizzate lungo i corsi d’acqua e sono costituite da Salici (in particolare Salice bianco) e Pioppo bianco, con Sambuco e Vitalba. Nel Fosso La Plaia si trova un denso popolamento di Frassino. Attorno ai laghetti artificiali si osserva la presenza di specie idrofile come la Tifa, l’Equiseto, la Canna di palude e la Lenticchia d’acqua.
Dove l’espansione è più avanzata si è creata una macchia fatta di Roverella e Pino d’Aleppo misti a Rosmarino, Ulivo, Sorbo domestico, Asparago e Vischio quercino, spesso ricoperti dall’Edera. Le aride argille sono ravvivate da Cappero, Carciofo selvatico e Gladiolo selvatico. Sui suoli sovrastanti i calanchi si insediano la Tamerice, la Ginestra odorosa e la Liquirizia.
Seguici ogni lunedì per scoprire il nostro meraviglioso Abruzzo con la nostra rubrica, magia d’abruzzo.
N.B. Per maggiori informazioni su come visitare la riserva vi rimandiamo al loro sito ufficiale.